Riconosciute oggi come un oggetto dalle presunte potenzialità divinatorie i Tarocchi sono un particolare mazzo di carte legate che ha una storia affascinante. Presenti dalla notte dei tempi e diventate note solo negli ultimi secoli dove sono state celebrate anche da nobili le carte dei tarocchi hanno un significato non indifferente.
L’associazione e l’interpretazione delle immagini legata ad alcune informazioni del soggetto a cui sono riferite può aiutare a comprendere alcuni stati personali. Per alcuni possono predire anche il futuro, anche se è opportuno ricordare che per quello ognuno è artefice del proprio destino. Detto ciò la storia dei tarocchi è curiosa e interessante, ma soprattutto avvolta da misteri che appassionano anche i più razionali degli storici.
Ufficialmente i tarocchi come li conosciamo hanno origine nel Medioevo, periodo in cui trovano ampio spazio anche nelle corti di nobili e cavalieri, tuttavia è possibile associarli anche a geroglifici del Libro di Thoth (una raccolta di 42 volumi mitici e profetici) o trovare delle similitudini con i 64 esagrammi cinesi contenuti nel I Ching il che li fa risalire a periodi molto precedenti al Medioevo.
Il fascino dei Tarocchi si esprime tuttavia nel quattrocento quando venivano considerate solo una affascinante mazzo di carte. Poi Filippo Maria Visconti, duca di Milano in occasione del concepimento del figlio commissionò la realizzazione di tarocchi speciali per auspicare una buona fortuna all’erede. Tuttavia non nacque un maschio e questo rivoluzionò anche il significato dei tarocchi. L’effetto divinatorio i tarocchi lo hanno conquistato solo nel 1700, quando nei 22 Arcani Maggiori venne individuato il percorso ideale da seguire per raggiungere l’illuminazione, un’interpretazione che porta ancora oggi i cartomanti ad aiutare chi far riferimento ai tarocchi a trovare la retta via, ma soprattutto ad esaltare la propria autostima.
I tarocchi si dividono in Arcani maggiori che sono composti da 21 carte più Il Matto e gli Arcani minori composti da 56 carte, divise nei 4 semi: coppe, denari, spade e bastoni. Ogni seme risulta formato da 10 carte definite “lisce” o “cartazze” che vanno dall’Asso al 10, e da 4 carte definite di “corte”: Re, Regina, Cavallo e Fante. Storicamente vengono riconosciuti alcuni mazzi storici oltre a quelli della corte degli Sforza. Tra questi ricordiamo quello di Mantegna risalente alla scuola ferrarese, ma anche I tarocchi di Marsiglia composti da 56 carte dei semi italiani e i tronfi che hanno un ruolo determinante nell’utilizzo della loro lettura divinatoria.
Molta curiosità suscita il mazzo de Le Sibille (vergini dotate di straordinarie virtù profetiche) che è composto da ben 52 carte ognuna dotata di uno specifico significato divinatorio e per alcuni addetti ai lavori anche magico. Marie Lenormand fu la prima a leggere le Sibille, la cartomante era convinta d’avere alcuni poteri divinatori e d’essere tra le confidenti più accreditate dei nobili della corte francese. Grazie a lei sono nati alcuni mazzi di carte speciali per la divinazione come le Sybille des Salons, il Grand Jeu de Societé de M.lle Lenormand ed il Petit Lenormand: mazzi che ancora oggi hanno un’attenzione speciale.