Metodo divinatorio tra i più diffusi al mondo, sicuramente anche unico, i Tarocchi hanno origini diverse, ma soprattutto in molti hanno provato a studiare la loro storia. Carte ancora oggi attualmente utilizzate per comprendere meglio alcuni aspetti della sfera privata del singolo richiedente, i Tarocchi hanno origini antiche.
Storicamente gli Iniziati e Maghi del secondo Ottocento e del Novecento hanno attribuito al prestigioso mazzo elementi riconducibili alle tre religioni monoteiste con riferimento nel mazzo di simboli della Cabala, dell’Alchimia, l’Astrologia ecc. Materie di un certo interesse che suscitano curiosità ma anche tanta attenzione da parte degli addetti ai lavori e degli appassionati del genere.
Molti gli studi fatti negli ultimi secoli in merito al mazzo dei Tarocchi, studi che hanno tentato di comprendere meglio come alcune figure possono avere un significato piuttosto che un altro. Ad oggi le 72 carte non hanno ancora una spiegazione chiara e razionale ma soprattutto invitano al mistero e ad un’analisi che non sfocia mai in spiegazioni abbastanza razionali. Dare una risposta alla definizione di Tarocchi resta oggi una cosa non facile da fare ma che si innesca con altre interpretazioni, anche se non tutte convincenti. Considerate un mazzo ribelle, i Tarocchi sfuggono a molte spiegazioni e spesso si fanno beffa anche degli interpreti più colti non a caso ancora oggi il mazzo è considerato un enigma a cui nessuno ha saputo, ancora oggi, dare una risposta.
Storicamente la comparsa dei tarocchi in Italia viene condotta agli Sforza a Milano e alla corte del Duca D’Este a Ferrara, anche se occorre ricordare che sono comparsi nella metà del 700 come gioco di società. Sembra infatti che le 56 carte siano state ridotte a 21 e che l’unico arcano maggiore rimasto sia stato il Matto che con il tempo si è trasformato in Jolly.
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Tuttavia dove i Tarocchi sono nati non è ancora stato rivelato, quel che è certo che negli ultimi secoli hanno avuto un eco non indifferente giungendo fino ad oggi. Le ipotesi storiche sono diverse dalla contaminazione araba a quella catalana i tarocchi sembra abbiano influenzato culture diverse arrivando ai giorni nostri con un ruolo decisamente molto importante. In seguito ad una serie di analisi etimologiche il nome dei Tarocchi è fatto oggi risalire all’antico Oriente, in particolare dell’India. A quanto pare il termine Tarocchi deriva da Tara, nome anche di una divinità del buddismo tibetano. Il testo La via del Sacro conferma la somiglianza fonetica e non solo tra la parola Tara e Tarocco e spiega la connessione che appare palese: “Esiste anche un’altra sorprendente corrispondenza tra il vocabolo sanscrito Tara, e i possibili radicali arabi da cui alcune teorie fanno derivare il termine italiano Tarocco. La radice indoeuropea TR è infatti all’origine di diversi vocaboli sanscriti quali taraka, tarika, tarani e altri.”
Nonostante le varie interpretazioni comprendere la vera etimologia dei Tarocchi non è facile e per alcuni anche non essenziale. Per questo negli ultimi anni di è dato ampio spazio non tanto al perché questa carte misteriose vengono chiamate in questo modo quanto al significato intrinseco di ogni singola figura.