Psicotarologia:
Psicotarologia metodo di lettura dei tarocchi
Chi sono ed i miei studi
Nel mio corso di studi sono stato formato a una tecnica proiettiva chiamata “foto-linguaggio”.
Questo metodo, utilizzato nella terapia di gruppo e nella psicologia delle organizzazioni, consiste nel presentarsi, esprimere le proprie sensazioni, proporre un punto di vista o rispondere a una domanda scegliendo e commentando una foto.
I tarocchi di Marsiglia
Ho adattato la tecnica ai tarocchi, creando un test proiettivo che riunisce un gran numero di
parametri e permette di ottenere un’analisi raffinata e completa del soggetto, della sua personalità, delle motivazioni, delle angosce, dei condizionamenti positivi o negativi.
Il test che propongo può essere frazionato secondo il bisogno. Per esempio, per una persona
ansiosa di fare un bilancio della sua vita, si possono prendere i quattro parametri vita, passato, presente, futuro. Oppure in un gruppo – per esempio nell’ambito di una terapia familiare – si possono selezionare i parametri: io, mia madre, mio padre, i miei fratelli e sorelle, il mio coniuge, i miei figli.
Le arti divinatorie tradizionali come i Tarocchi di Marsiglia, l’astrologia occidentale e orientale, o ancora l’I Ching, possiedono innanzitutto un carattere esoterico. Il loro oggetto principale è la conoscenza di sé e non l’utilizzo a scopi predittivi. Esse si collocano in un ambito iniziatico e simbolico, e hanno lo scopo di agevolare l’evoluzione spirituale dell’adepto. La dimensione divinatoria è in realtà del tutto secondaria.
D’altro canto, ridurle al solo aspetto pratico rientra in un’attitudine tipicamente contemporanea e occidentale. Nella definizione originaria, l’arte
divinatoria costituisce un supporto all’introspezione, che invita la persona a cercare la luce in se stessa. Antiche per alcuni quanto l’umanità stessa, le arti divinatorie appartenevano in origine ai saggi e agli uomini di scienza (per vari secoli è stato così anche per l’astrologia). I consultanti non erano altri che i sovrani, i nobili, i benestanti. L’utilizzo si è progressivamente democratizzato, estendendosi al grande pubblico.
Questa popolarizzazione ha comportato una volgarizzazione che è andata a detrimento della qualità. Ciò risulta particolarmente vero nella nostra società, che privilegia l’efficacia e la redditività. Il desiderio del consultante è ottenere rapidamente e facilmente risposte alle domande che pone, nonché alleviare nella maniera più economica le proprie angosce e incertezze. Secondo la tradizione, le arti divinatorie non rientrano affatto nell’ambito del fatalismo. Non si tratta, quindi, di utilizzarle per scoprire un qualsiasi destino, quanto piuttosto di mettere in luce le costruzioni consce e inconsce di ciascuno.
L'uomo è artefice della propria vita
La loro filosofia insegna che l’Uomo è artefice della propria vita. Il loro scopo è restituire a ciascuno la possibilità di essere padrone della propria esistenza. In generale, i consultanti hanno la sensazione di subire gli eventi, di essere le sfortunate vittime di una sorte ingiusta, pedine impotenti di un fato implacabile.
Questo sentimento è legato al mancato riconoscimento del proprio potere e all’ignoranza della legge di causalità. Queste persone cercano la loro vita nei tarocchi, nell’astrologia o nella chiaroveggenza, come se l’esistenza fosse già determinata, assolutamente tracciata e scritta in modo indelebile.